SOLO GLI AMANTI SOPRAVVIVONO [ONLY LOVERS LEFT ALIVE] - CHAPTER 3

GIORGIO CUTINI EGL'IO

curated by Italo Bergantini and Gaia Conti


February - March 2024

ROOMBERG ROMBERG'S Project Space - Latina (Italy)

Vista dall'esterno della galleria Romberg Arte Contemporanea di Latina

Exhibition views ph. © Marcello Scopelliti

Primo piano su una delle opere fotografiche dell'artista Giorgio Cutini, in mostra presso lo spazio della galleria Romberg Arte Contemporanea. Titolo dell'opera: Serenità.

Serenità, 2017-2022 dalla serie Egl’io - from the Egl’io series 

stampa a getto d’inchiostro su carta Fine Art Hahnemüle Pearl cm 26 x 28, tiratura di 8 edizioni su più formati / inkjet print on Fine Art Hahnemühle Pearl paper, display copy 26 x 28 cm overall edition of 8 in different formats

Ancora una vista a campo lungo sulla mostra di opere fotografiche tratte dalla serie Egl'io dell'artista Giorgio Cutini
In primo piano un opera fotografica dal titolo "Fastidio".

Fastidio, 2017-2022 dalla serie Egl’io - from the Egl’io series

stampa a getto d’inchiostro su carta Fine Art Hahnemüle Pearl cm 25 x 28 tiratura di 8 edizioni su più formati / inkjet print on Fine Art Hahnemühle Pearl paper Display copy 25 x 28 cm overall edition of 8 in different formats 

l'inquadratura mostra lo spazio della Galleria Romberg . Un campo lungo sulla mostra di Giorgio Cutini

EN_

Romberg Arte Contemporanea opens on Sunday, 4th February 2024, unveiling the third chapter of the season "Solo gli amanti sopravvivono (Only Lovers left alive)", curated by Italo Bergantini and Gianluca Marziani, featuring a solo show by Giorgio Cutini.

The exhibition, titled "egl'io" (“he/I”) and curated by Italo Bergantini and Gaia Conti, showcases thirty photographs collectively forming the entire cycle of the same name. This series has recently been published in a volume edited by Anthony Molino for Edizioni Mondo Nuovo.

The exhibit marks a major beginning and an ongoing voyage. Its next destination, in April 2024, will be the Casa Museo Osvaldo Licini in Monte Vidon Corrado (Fermo). Then, in early 2025, is set to move to the prestigious halls of Palazzo Grimani in Venice, with a retrospective prominently featuring the "egl'io" project as its centerpiece. Throughout the same year, the show will tour in several museum venues in Italy, initiating a captivating journey guided by Cutini's masterful and sensitive perspective.

Can mental states be "visualized"? How?

By investigating them, by breaking them down, by delving deeply in contemplation.

Emotions and feelings metamorphose into spaces, territories, and landscapes awaiting exploration with the fervor of creation and the zeal of revelation.

Thus, we find ourselves turned into curious travelers, navigating from one dimension to another, from one fragment to the next.

Giorgio expertly weaves with light, crafting visual gems within the backbone of life.

He voices feelings, giving voice to nature.

He voices nature, giving voice to a shrub — his obsession and companion.

He voices the tree, the “he” of the title, while giving voice to his own self.

The tree, a recurring motif in art history often portrayed by countless artists for its profound symbolism and towering presence. Giorgio sees it/he as the focal point of a symbiotic relationship — a friend undergoing perpetual mutation.

He grasps its immediacy from the inception of consciousness, enhancing the vibrant fervor surrounding its core. He freezes the moment, and turns it into a dance of liberation: the tree asserts itself, commands, senses, flourishes, lives within space, permeates the space, and ultimately dissolves from it.

His camera brushes a blurred black and white, dissecting inner landscapes into mirrored reflections of joy and elation, anxiety and curiosity, restlessness and meditation, vanity and confusion, ambition and fear.

Cutini directs us through contemplations on living using diverse perspectives, nuanced variation, multiple entry and exit points, all while preserving the essential humanity of the dialogue in its entirety. The photographs evolve into a sequence of graceful diversity, offering a reflection on the temporality that ebbs between the surface of interactions and the depths of the human psyche.

The "egl'io" cycle preserves the intensity and humanity of inner dialogues, as complex as they are captivating, delving into the tumultuous ground of our existence. Through his gaze, emotions are not static images but rather journeys into dimensional spaces and boundless territories of the soul. A journey of growth unfolds through the enchantment of an open relationship with nature, urging us to delve into the depths of our being with fresh eyes and an open heart.

A new chapter unfolds at the gallery, deeply rooted in its past and interwoven with a broad vision shared by artists who predominantly express themselves through the medium of photography.
Some are long-time gallery artists with a unique perspective that contributes to the vibrant atmosphere peculiar to Romberg. Collectively, an extensive list of collaborations with notable names such as Alessandro Bavari, Francesco Bosso, Filippo Centenari, Matteo Cremonesi, Giancarlo Dell’Antonia, Francesco Garbelli, Silvio Giordano, Robert Gligorov, Luca Piovaccari, Giuseppe Ripa, Paolo Romani, Gabriele Rossi, Jacek Ludwig Scarso, Simone Schiesari, Paolo Simonazzi, Lamberto Teotino, Nicola Vinci, Dean West. Their visibility and impact have transcended the gallery walls, reaching Italian and international Foundations and Museums. 

IT_

Romberg Arte Contemporanea domenica 4 febbraio inaugura il terzo appuntamento della rassegna "Solo gli amanti sopravvivono (Only Lovers left alive)" - curata da Italo Bergantini e Gianluca Marziani - con la personale di Giorgio Cutini.

A cura di Italo Bergantini e Gaia Conti con il titolo "egl’io", la mostra presenta una selezione di trenta fotografie che costituiscono l'intero ciclo omonimo, recentemente pubblicato in un volume curato da Anthony Molino per Edizioni Mondo Nuovo.

Questo evento segna l'inizio di un percorso di grande rilevanza. La prossima tappa, prevista per aprile 2024, è la Casa Museo Osvaldo Licini a Monte Vidon Corrado (Fermo), successivamente, nei primi mesi del 2025, si sposta nelle prestigiose sale di Palazzo Grimani a Venezia con un’antologica, il cui fulcro è il progetto “egl’io”. Nel corso dello stesso anno, l’esposizione tocca diverse sedi museali in Italia, preannunciando un affascinante viaggio guidato dalla maestria dello sguardo sensibile di Cutini.

Gli stati d’animo si possono “vedere”? E come?

Indagandoli, scomponendoli, immergendosi profondamente nel pensiero.

Emozioni e sentimenti si trasformano in spazi, territori, paesaggi da esplorare con la passione dell'invenzione e l'ardore della scoperta.

Ci ritroviamo, dunque, convertiti in viaggiatori curiosi che si spostano da una dimensione all'altra, da un frammento all'altro.

Giorgio intesse con la luce e crea dei gioielli visivi nell'ossatura della vita.

Dà voce ai sentimenti, dando voce alla natura.

Dà voce alla natura, dando voce a un arbusto.
Feticcio e compagno.

Dà voce all’albero, l’egli del titolo, mentre dà voce al suo io.

Soggetto ricorrente nella storia dell’arte, l’albero, scelto e raccontato da molti artisti per i suoi significati e per la sua statura, diviene per lui il centro di un rapporto simbiotico, un compagno in continua metamorfosi.

Ne cattura l'immediatezza al primo sorgere della coscienza accentuando la vibrante frenesia intorno alla sua essenza. Ferma l’attimo e lo trasforma in un moto di libertà: l’albero occupa, domina, sente, cresce, vive nello spazio, permea lo spazio, scompare dallo spazio.

L'obiettivo fotografico pennella un bianco e nero sfumato scomponendo paesaggi interiori in specchi riflessi di gioia e euforia, ansia e curiosità, inquietudine e meditazione, vanità e confusione, ambizione e paura.

Cutini ci guida intorno a delle riflessioni sul vissuto con prospettive differenti, variazione di sfumature, punti di entrata e uscita molteplici, preservando intatto l'essenziale umanità del dialogo in essere.

Le fotografie si trasformano in una sequenza di armoniosa diversità, una riflessione sulla temporalità che scorre tra la superficie delle interazioni e le profondità della psiche umana.

Il ciclo "egl’io" preserva l'intensità e l'umanità di dialoghi interiori, tanto complessi quanto affascinanti, e si avventura nel terreno tumultuoso della nostra esistenza. Nel suo sguardo, i sentimenti non sono immagini statiche, ma viaggi in spazi dimensionali e sconfinati territori d'anima. Un iter trasformativo attraverso la magia di un rapporto aperto con la natura, che ci ispira a esplorare le profondità del nostro essere con occhi nuovi e cuore aperto.

Si apre così un nuovo capitolo in galleria, uno profondamente ancorato alla sua storia

che si intreccia con l’ampia visione legata ad artisti che usano il mezzo fotografico come

principale forma espressiva. Alcuni di loro hanno consolidato la presenza in galleria da molti anni, portando una visione unica e contribuendo in modo significativo all'atmosfera vibrante che caratterizza la Romberg.
Nel loro insieme, una nutrita lista di collaborazioni con nomi di spicco come Alessandro Bavari, Francesco Bosso, Filippo Centenari, Matteo Cremonesi, Giancarlo Dell’Antonia, Francesco Garbelli, Silvio Giordano, Robert Gligorov, Luca Piovaccari, Giuseppe Ripa, Paolo Romani, Gabriele Rossi, Jacek Ludwig Scarso, Simone Schiesari, Paolo Simonazzi, Lamberto Teotino, Nicola Vinci, Dean West, la cui riconoscibilità e importanza si è estesa oltre le pareti della galleria, in Fondazioni e Musei italiani ed esteri.

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