THE REVIEW - IDENTITY CARDS #3 - ROMBERG'S 2019-2020 SEASON
GIANCARLO DELL'ANTONIA GEOMATICA DELLO SGUARDO
curated by Paola Bristot
November - December 2019
ROOMBERG ROMBERG'S Project Space - Latina (Italy)
THE REVIEW - IDENTITY CARDS #3 - ROMBERG'S 2019-2020 SEASON
curated by Paola Bristot
November - December 2019
ROOMBERG ROMBERG'S Project Space - Latina (Italy)
EN_
THE EXHIBITION_curated by Paola Bristot
Romberg Arte Contemporanea, as part of its "Carte d'identità" (Identity cards) exhibition curated by Italo Bergantini and Gianluca Marziani, presents the exhibition by Giancarlo Dell'Antonia "Geomatica dello sguardo" (Geomatics of the gaze).
The exhibition is the photographic development of the artist's recent journey, as always, attentive to a perception of reality in which time and space interpenetrate, generating a series of variables that are "immobilized", yields fixed by shots and graphic interventions on the shots. The graphics manage to enclose, albeit momentarily, the permanence of Giancarlo Dell'Antonia's characteristic images, an artist who in this case exploits the skills of graphic designer and photographer and enhances its yield and turns it into an abstract work.
The works from cycles with emblematic titles are exhibited: "Uncertain perspectives", "Disconnected landscape " and "Crossing the spot" from which emerges a method of approach closely linked to the concept of "journey". The artist's presentation is curated by the critic and Art historian Paola Bristot (Academy of Fine Arts of Venice); the title "Geomatics of the gaze" summarizes and gives a stringent and current reading key to the artist's methodology, "... to give dignity to apparently insignificant places , modern blocks of flats, corners of mountains, roofs of social housing, detached houses, hypermarkets and the conceptualization that maps them, piles them up, within rational schemes, the result of reasoning and transposition experiments and becomes a line that segments them and fixes them, beyond their apparent making. A geography of the gaze that is not completely immune to the digital contamination that inevitably has come under its skin, but which, even in the works where it is most pushed, bends to an artistic praxis that deliberately and forcibly models its shape”. In the exhibition project there are also three sculptures that concretely shift the level of perception of spatiality investigated by the artist onto the three-dimensional non-virtual plane.
IT_
LA MOSTRA_ a cura di Paola Bristot
Romberg Arte Contemporanea, all'interno della rassegna "Carte d'identità" curata da Italo Bergantini e Gianluca Marziani, presenta la mostra di Giancarlo Dell'Antonia "Geomatica dello sguardo".
La mostra è lo sviluppo fotografico del percorso recente dell'artista, da sempre attento a una percezione del reale in cui il tempo e lo spazio si compenetrano, generando una serie di variabili che vengono "immobilizzate", rese fisse da scatti e interventi grafici sugli scatti. La grafica riesce a ingabbiare, se pure momentaneamente, la permanenza delle immagini caratteristica di Giancarlo Dell'Antonia, artista che in questo caso sfrutta le competenze di grafico e fotografo, ne esalta la resa e la fa diventare opera astratta.
Sono esposte opere dei cicli dai titoli emblematici: "Prospettive incerte", “Paesaggio scollegato" e "Attraversando il luogo" da cui si evince una modalità di approccio molto legata al concetto di "cammino". La presentazione dell'artista è curata dalla critica e storica dell'arte, Paola Bristot (Accademia di Belle Arti di Venezia); il titolo "Geomatica dello sguardo" sintetizza e dà una chiave di lettura stringente e attuale alla metodologia dell'artista, "…a dare dignitàa luoghi apparentemente poco significativi, caseggiati moderni, angoli di montagne, tetti di case popolari, villette, ipermercati è la concettualizzazione che le mappa, le accatasta, entro schemi razionali, frutto di ragionamenti ed esperimenti di trasposizione e diventa linea che li segmenta e li fissa, oltre l’apparente divenire. Una geografia dello sguardo non immune completamente dalla contaminazione digitale che inevitabilmente ci è entrata sottopelle, ma che, anche nelle opere dove è più spinta, si piega ad una prassi artistica che ne modella forzatamente e volutamente la forma".
Nel progetto espositivo anche tre sculture che spostano concretamente sul piano tridimensionale non "virtuale" il livello di percezione della spazialità indagata dall'artista.